Quando 10 anni fa decisi di lasciare Roma, una delle motivazioni fondamentali era il progetto di avere più spazio per i gatti che vivevano stabilmente con me. Nel corso degli anni a molti ero riuscita a trovare una adozione, ma comunque 11 erano ormai miei compagni inseparabili e ci sentivamo ormai un po’ stretti.
Dopo Jones, arrivò Jacques; non aveva più di un mese, trovato in un giorno di pioggia mezzo annegato in una strada di Roma
Portai da me anche Ruben e Jorge, fratellini di un paio di mesi, per toglierli da una situazione rischiosa.
Recuperai Neftalì dopo una giornata di tentativi, incastrato nel motore di una macchina parcheggiata sotto il mio portone. E a quel punto, per riequilibrare la situazione di genere, decisi di adottare Astrid e poi Rossella.
I gatti che vivono con me sono sempre stati sterilizzati fra il sesto ed il settimo mese. Eppure, nonostante ritenessi di conoscere piuttosto bene i gatti, con cui avevo imparato a vivere sin dall’infanzia, rimasi allibita il giorno in cui improvvisamente mi resi conto che Rossella aveva un pancione anomalo. Fidando della sua giovane età, avevo evidentemente tardato troppo a sterilizzare Neftalì.
Come che sia, qualche giorno dopo nacquero , in ordine, Laslo, Lutz, Babeuf e Safié, cui debbo molte delle mie conoscenze sul mondo relazionale dei gatti fra di loro.
La prima cosa che non avevo avuto modo di notare, avendo sempre avuto a che fare con gatti sradicati dal loro contesto e dal loro gruppo, fu che Neftalì, che evidentemente sapeva in qualche modo di esserne il padre, dimostrò quasi subito, appena i gattini furono in grado di allontanarsi qualche passo dalla loro cuccia, una grande attenzione a loro; anche maggiore di quella di Rossella, che ha sempre avuto un carattere poco propenso alla socializzazione. Neftalì dormiva spesso con i gattini, li puliva, li controllava e fu lui ad accompagnarli nelle prime spedizioni di ricognizione sul terrazzo. Aveva anche una marcata preferenza per Safié, quella che si rivelò poi negli anni la più simile a lui per carattere.
Negli anni successivi, le loro relazioni divennero più distaccate, ma verso i 4 anni Laslo si attaccò molto al padre, al punto che una volta , avendo dovuto isolare Neftalì per un paio di settimane per una malattia, Laslo, per lo stress, sviluppò anche lui una cistite idiopatica.
Babeuf, il più timido e riservato, doveva avere un grosso legame con Rossella, anche se difficile da notare, e non le sopravvisse più di un mese.
La loro famiglia, sorta per una distrazione, ha avuto la possibilità di restare unita e di sviluppare i suoi rapporti reciproci; un fatto purtroppo raro fra gli animali domestici, di solito sradicati e dispersi senza nessuna remora. Anche in questo caso però non tutto è stato perfetto. Nei primi anni, sin da quando la portai a vivere con me, Rossella mostrò una grande simpatia per Ruben; anzi, mise in atto un vero e proprio corteggiamento. Di sicuro avrebbe preferito lui come padre dei suoi cuccioli, e comprensibilmente: Ruben è un gatto di grande fascino anche ora che è anziano. Ma quando lei arrivò era già stato sterilizzato.
Neftalì, Lutz e Safié sono ancora con noi.